L’ITALIANO MEDIO HA PROBLEMI DI CREDIBILITÀ

Il brand dev’essere sinonimo della tua credibilità

 

Ora

Posso immaginare che dicendo una parola del genere, nella tua testa la colleghi ad un qualcosa di ovvio

ovvio che devo essere credibile
ovvio che il cliente scelga chi si rende credibile
ovvio che lavorando bene e sfruttando bene il passaparola divento credibile

ehmmmmm no

le cose non stanno esattamente così

 

In realtà per analizzare la credibilità dobbiamo partire da un concetto molto più radicato nel credo popolare, dobbiamo entrare per un momento in quel bellissimo e complicato mondo chiamato “L’ITALIANO MEDIO” e no, non sto parlando della canzone degli articolo 31

Bensì sto parlando della mente del cliente tipico italiano

Ora, per capire in che modo la credibilità impatta nella mente dell’italiano medio, dobbiamo capire in che modo quest’ultimo, percepisce la FIDUCIA

 

Devi sapere che a differenza dei paesi esteri, l’italiano ragiona al contrario, cioè, se prendi una tipica persona estera, sopratutto le persone di origine anglosassone, noterai come la fiducia viene percepita come un punto di partenza, quindi nella loro mente il ragionamento che ne scaturisce è ” ok proviamo a darti fiducia, dimostrami che hai ragione”

Invece, nel belpaese la fiducia viene percepita come un punto di arrivo, non come un punto di partenza

potrà sembrarti niente, ma significa tutto.

 

Ragionando in questo modo, le persone hanno bisogno di avere tutte le informazioni di cui necessitano per rendersi conto se ciò che gli prometti è credibile o meno.

per questo motivo, se ciò che promettiamo è poco credibile agli occhi del cliente, sarà più difficile ottenere un prova di fiducia da parte del cliente

 

tradotto in termini di brand:

se ciò che comunica il nostro brand è poco credibile per il nostro potenziale cliente, sarà automaticamente etichettato come inveritiero il messaggio che il nostro business comunica sul mercato

 

se andiamo invece, ad analizzare in termini operativi il tutto, si traduce in:

-ho un salone generico, con un brand defocalizzato, in cui la mia promessa è “faccio bene tutto”
agli occhi del cliente arriva ” se come no, figurati se sei il migliore a fare bene tutto ”

Se invece

– ho un brand focalizzato nella risoluzione di uno specifico problema, nel quale ho sviluppato un sistema che ti mette in condizioni (in mento tempo, con meno fatica, in modo più efficace, con meno investimento ecc… ) di risolvere il tuo problema, o ti risolve in modo più efficace, il problema/esigenza che vivi tutti i giorni…

 

ecco che in automatico agli occhi del tuo potenziale cliente diventi credibile, non perchè sei simpatica/o, non perchè hai i prodotti migliori, bensì perchè hai fatto una sola promessa
che gli ha prospettato uno specifico risultato

 

In questo modo il cliente, percepisce che ciò che gli stai proponendo gli permetterà di alzare quell’asticella che viene definita ” qualità della sua vita ”

una volta fatto ciò, posso andare a sviluppare un serie di azioni che permettano al mio brand di acquisire ancora più credibilità, come le referenze e le PR

 

Ma finchè agli occhi dell’italiano medio, rimarrò lo sborone che pretende di essere creduto nel
“faccio bene, meglio di chiunque altro, TUTTO”

 

non posso pretendere che davanti al mio brand il cliente pensi ” ok proviamo a dargli fiducia”

ricorda bene questo: metti in condizioni il tuo brand di acquisire credibilità davanti al cliente grazie al tuo focus, e guadagnati il primo centimetro di fiducia sul campo, in direzione della meta

 

#buonbrand

Nick

 

AUTORE


Nicolas Beningi

Fondatore Grafica Parrucchieri & Co-Fondatore del Club dei Parrucchieri

Il massimo esperto in Italia di brand positioning e marketing grafico per i saloni di bellezza

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