Premessa sullo studio all'università

Ciao aspirante progettista universitario e un saluto a tutti i progettisti. Benvenuti alla rubrica settimanale “Università in Cantiere”.

 

Affrontiamo un’altra realtà di cantiere, cioè, come si demolisce e si ricostruisce un solaio; con l’aggiunta di una chicca, ovvero, la lisciatura del massetto superficiale.

 

Nel caso di questa lavorazione, siamo in un albergo, e stiamo trattando dei solai preesistenti in legno, alcuni dei quali fatti con un legno scadente, che negli anni (essendo un palazzo storico) si è logorato; quindi, va completamente demolito e rifatto.

 

Questo edificio, essendo storico, presenta delle porzioni di solaio più moderne, fatte in calcestruzzo armato, o comunque in latero cemento; e, presenta delle parti più vecchie in legno.

 

Oggi vediamo come si demolisce un solaio in legno e come lo si ricostruisce, nel nostro caso, in acciaio, lamiera grecata e getto di calcestruzzo.

 

 

 

Prima di demolire qualunque solaio, va puntellato quello di sotto. Mi spiego meglio; se stai demolendo un solaio, al di là del materiale, c’è il rischio che, man mano che demolisci, crolla tutto (compreso l’operaio).

 

Quindi, l’operaio deve essere assicurato con un’imbracatura ad una linea vita e, attraverso i puntelli, con delle tavole di legno, viene puntellato il solaio, in modo tale che non ci sia un cedimento.

 

Così, inizia la demolizione, si elimina qualche puntello, si prosegue la demolizione, finché non vengono tolti tutti i puntelli e tutto il solaio è stato demolito.

Fatta questa premessa di messa in sicurezza, si passa a creare la nuova struttura. I signori che vedi, stanno agganciando delle travi di bordo alla struttura esistente.

 

I profilati a C vengono posizionati lungo tutto il bordo, e serviranno per collegare la nuova struttura del nuovo solaio alla vecchia struttura (nello specifico alle travi in calcestruzzo armato della struttura).

Questa è la struttura principale. Vedi tutto il perimetro stabilizzato con le travi a C, imbullonate e poi saldate, che accoglieranno le nuove travi a C di supporto al solaio.

 

Ora ci si può dedicare alla parte di calpestio del solaio.

Essendo una struttura in acciaio, bisogna inserire una lamiera grecata, che va nel verso opposto, cioè, trasversalmente alle travi di supporto.

Una volta inserita tutta la lamiera grecata, nota le sovrapposizioni, in quanto le lamiere sono di misura standard; per cui, in base alle dimensioni dei solai, è normale che ci siano sovrapposizioni.

 

Ovviamente, le lamiere non possono essere solo appoggiate, ma vengono fermate, in quanto tutta la struttura deve essere solidale.

Manca ancora l’armatura con rete elettrosaldata, sia per creare una maggiore solidità e sia per dare una maggiore connessione al successivo getto di calcestruzzo.

Il getto si va a infilare come di deve nelle nervature, copre completamente la rete elettrosaldata (generalmente è più che sufficiente una 20x20 cm, di diametro 8-10 mm).

 

Il getto viene vibrato, affinché gli inerti (le parti più grossolane del calcestruzzo) si distribuiscano in maniera uniforme, e si lascia asciugare.

 

Sul calcestruzzo ci si può camminare dopo qualche ora, o giorno dopo; però, questo non vuol dire che sia arrivato a maturazione (ci vogliono 28 giorni perché il calcestruzzo arrivi a maturazione).

 

Questa è stata la ricostruzione del nuovo solaio. Ovviamente, ci sono tutta una serie di cose che devono ancora accadere, come per esempio uno strato impianti, ecc.

Il colore del getto è molto chiaro, perché non ha proprietà statiche, in quanto deve solo andare a coprire e livellare l’area.

 

Viene usato, comunque, lo strumento per garantire che il getto venga distribuito bene e che sia in linea (senza pendenze strane).

Si arriva, così, al massetto. In questo caso, serviva un massetto estremamente liscio, perché doveva immediatamente ospitare una pavimentazione in parquet o gres o moquette (in base alle tipologie delle stanze).

 

La macchina che vedi (mono spazzola lisciatrice), ha un disco rotante con delle lame al suo interno (rigide, spesse, resistenti a seconda del fondo da trattare), per poter lisciare il massetto e portarlo all’opera finita a regola d’arte.

In genere viene prima usata un’asta di legno per portare tutto allo stesso livello, ma poi passa la macchina che liscia il tutto e porta l’operazione a compimento.

 

Il sottofondo, sarà così pronto ad accogliere la finitura superficiale, il nostro pavimento.

Ti è piaciuta questa chicca?

 

Non sempre capita di vedere queste lavorazioni. Questa è stata una bellissima ristrutturazione a cui ho partecipato e ho voluto condividerla con te.

Mentre studiavo all'università non avevo idea di cosa fossero queste cose quando le vedevo in giro per strada; perché lo studio è importante, ma fondamentale è riuscire a vedere in concreto ciò che si studia.


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