Premessa sullo studio all'università
Benvenuto all’Università in Cantiere. Oggi ti propongo un argomento molto interessante e curioso. Non è scontato conoscere tutte le lastre in cartongesso che ci sono e ciò che concernono.
Quando conosciamo i materiali che fornisce l’edilizia, possiamo operare scelte ottimali in termini di progettazione e resa del nostro progetto in concreto.
Si fa presto a dire pannello in cartongesso. Non variano solo in base alla misura; ma, cosa più importante, in base alla loro composizione, che va a braccetto con il relativo tipo di intervento.
Ci sono, quindi, criteri da usare per la scelta di un tipo di cartongesso per una data lavorazione.
In commercio c’è di tutto e andremo a parlare dei pannelli più comuni e più usati.
Quello che, sicuramente, ti è capitato di vedere è il cartongesso semplice. È molto usato per gli interni, per controsoffitti e rivestimenti decorativi (detto anche cartongesso classico).
È costituito da una lastra di gesso, poggiata su un sottile strato di cartone (da qui il nome), ed è quello più comune.
Segue il cartongesso anti umidità o anti condensa, molto utile per fronteggiare un problema di muffa sui muri. Certamente, la prima cosa è isolare adeguatamente, e in più è utile usare questo tipo di pannello.
In questa situazione, vedi l’utilizzo di pannelli di cartongesso classico, anti umidità (verde) e anti incendio (rosa).
Parliamo del cartongesso antincendio o armato. Presenta un rivestimento ad alta intensità, che garantisce una resistenza maggiore al fuoco. La lastra di cartongesso, quindi, viene armata di fibre minerali e additive che la rendono ignifuga.
In cantiere, l’abbiamo usato in prossimità del camino, come vedi in foto. So che ti stai chiedendo come mai non fare tutto l’edificio con un cartongesso più performante, anziché alternarlo con il classico. I costi lievitano molto; per cui, non c’è motivo di far fare una spesa eccessiva al cliente, laddove non è necessario.
Esiste un pannello ibrido, che resiste sia al fuoco che all’umidità, in quanto armato con fibre minerali. La colorazione è mista, ma non è quella che ne determina la proprietà, perché il colore serve solo a distinguere facilmente i pannelli in cantiere.
Da qui in poi, a parte l’ultimo pannello che è una chicca che mi tengo per la fine, vediamo i pannelli a spessore maggiorato (o pannelli compositi).
La lastra di cartongesso è associata a un’altra lastra, che porta caratteristiche diverse.
Si usa, per esempio, quando la parete deve sopportare dei carichi eccessivi per una normale parete di cartongesso classico. Quindi, se devi appendere un grosso quadro o una cucina, ti serve uno spessore maggiorato.
Ci sono pannelli per la tenuta e la resistenza acustica e termica. In questo caso, il pannello di cartongesso è accoppiato a materiale isolante dal punto di vista termico e, di conseguenza, anche acustico.
In questo caso, la lastra di cartongesso è accoppiata a un pannello di EPS.
Ci sono i cartongessi accoppiati alla fibra di vetro. Attenzione a distinguere la lana di roccia dalla lana di vetro. Sono due cose diverse, avendo prestazioni di tenuta al calore.
Un modo semplice per distinguerle è quello escogitato dagli operai: se appoggi la mano e pizzica, è lana di vetro; altrimenti, se è soffice e confortevole, è lana di roccia.
Infine, ecco la chicca, con il cartongesso flessibile. Ha uno spessore minimo ed è estremamente flessibile, grazie ai tagli nella lastra di gesso, che permettono di rigirarlo in maniera molto comoda.
Com’è facile da capire, serve per superfici curve, come può essere un controsoffitto o una parete. Anche la tipologia dei montanti è flessibile, così da permettere un’operazione molto rapida e pulita.
Questi sono tutti i principali pannelli (perché ce ne sono altri) trattati oggi nella rubrica Università in Cantiere.
Ti è piaciuta questa chicca?
Non sempre capita di vedere queste lavorazioni. Questa è stata una bellissima ristrutturazione a cui ho partecipato e ho voluto condividerla con te.
Mentre studiavo all'università non avevo idea di cosa fossero queste cose quando le vedevo in giro per strada; perché lo studio è importante, ma fondamentale è riuscire a vedere in concreto ciò che si studia.
Bene, a conclusione di questo interessante argomento, aggiungi un altro tassello al tuo bagaglio di prossimo progettista, così, una volta finita l’università, ti puoi già fregiare di un anticipo di esperienza.
Ti invito a vedere altri argomenti relativi a Università in Cantiere nel mio canale YouTube (clicca qui) e nel mio Gruppo Facebook “Progettazione Competitiva” (clicca qui).
Se ci sono lavorazioni che desideri vedere, sarò felice di accontentarti, per cui scrivimi nel gruppo o nel canale. Se hai domande, sarò felice di risponderti.
Buona conoscenza! Alla prossima!
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